Scaricare i Fumi ad "Altezza Uomo"

Gli scarichi diretti a parete di apparecchi a gas provocano SEMPRE un oggettivo peggioramento delle condizioni igieniche: lo stesso dicasi per quelli appartenenti alle moderne caldaie a condensazione, anzi in questo caso abbiamo a che fare con polveri molto più sottili del normale, quelle più pericolose PM 2.5 .

Sono stati scritti centinaia di trattati per la corretta evacuazione dei fumi a tetto indicando precise regole per evitare il loro ristagno e quindi l'inquinamento a terra comunque, in linea generale, questo barbaro modo di scaricare i fumi in faccia alla gente è stato progressivamente sempre più limitato.

Da sempre le Aziende Sanitarie Locali si sono nettamente opposte allo scarico a parete certamente per la loro competenza specifica territoriale che le porta ad avere un reale contatto con i cittadini che ne lamentano costantemente tutti i problemi che ne conseguono.

Nella quasi totalità dell'Italia, i regolamenti di igiene edilizio, vietano lo scarico a parete.

Una norma specifica la UNI 7129 indica delle distanze minime da rispettare, tralaltro molto restrittive, specie nell'ultima versione,  quella del 2008,  ma comunque occorre sottolineare che non sempre il posizionamento dei terminali di tiraggio esterni, nei pochi casi limitati, anche se rispettano in modo rigoroso le disposizioni delle norme UNI-CIG, è condizione sufficiente perché non si verifichino lamentele dovute a molestie per i gas combusti emessi in facciata.

Il DPR 412 nel 1993 ha limitato in modo notevole questa barbara applicazione configurandone una casistica molto limitata e possibile solo qualora non esista alcuna possibilità di realizzazione di un sistema fumario idoneo: nel mese di dicembre è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (18 dicembre 2012) la Legge 17 dicembre 2012, n. 221 "Ulteriori misure per la crescita del Paese".

L'art. 34, comma 53 sostituisce l'articolo 5, comma 9 del DPR 26 agosto 1993, n. 412. Il nuovo comma prevede che il posizionamento dei terminali di scarico sia eseguito prendendo come unico riferimento la UNI 7129.

La formulazione dell'articolato di legge limita ulteriormente l'applicazione dello scarico "selvaggio" a parete per apparecchi a condensazione privi di ventilatore in quanto il "terminale di tiraggio", proprio dalla stessa 7129, riconduce alle caldaie a tiraggio naturale di tipo "B" e chiude speriamo completamente questa incivile possibilità.

C'è chi sostiene che in realtà questo comma liberalizzi lo scarico a parete: nulla di più falso. Riportiamo un importante comunicato stampa fatto dalle più importanti associazioni di categoria italiane in materia ASSOFUMI e ASSOCAMINI firmato proprio da CONFINDUSTRIA CECED Italia.

Il parere di ASSOCAMINI (CECED Confindustria)

Il parere di ASSOCAMINI

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